Spiga

Lissa

Lissa
Lissa, abitata fin dall’antichità, era nota presso i Greci col nome di Issa. Per quasi quattro secoli, fino al 1797, l'isola appartenne poi alla Repubblica di Venezia ed entrò nell’orbita culturale italiana. Di tale periodo storico permangono ancora oggi numerose tracce nell’architettura.

Successivamente, dal 1815 al 1918, così come tutta la Dalmazia Lissa fu amministrata dall’impero austriaco e mantenne come denominazione ufficiale quella italiana. Tuttavia (eccetto un breve periodo di occupazione dal 1941 al 1943), Lissa non appartenne mai all’Italia unita ed anzi vide declinare progressivamente il prestigio della lingua veneta come "lingua franca" del commercio marittimo.

Durante la seconda guerra mondiale l’isola servì da rifugio a Tito (che organizzò, da una grotta, la resistenza contro le forze di occupazione tedesche) ed in seguito fu un’inaccessibile base navale militare jugoslava fino al 1989. Solo in seguito all’indipendenza della Croazia l’isola è stata riaperta al turismo.

Per la loro importanza strategica le acque di Lissa sono state più volte nella storia teatro di battaglie navali: quello meno noto del 13 marzo 1811 tra fregate britanniche e franco-venete, e soprattutto la battaglia di Lissa del 20 luglio 1866.

Il 20 luglio 1866, la flotta italiana al comando dell’ammiraglio Persano, pur in situazione di superiorità numerica, venne rovinosamente sconfitta dalla marina austro-ungarica dell'ammiraglio von Tegetthoff nel corso della battaglia di Lissa della terza guerra di indipendenza italiana.

L'isola di Curzola

L'isola di Curzola
L'isola di Curzola, in croato Korčula, è un'isola della Dalmazia (Repubblica di Croazia) con una superficie di 279 km², 46,8 km di lunghezza e 7,8 km di larghezza. Da lei prende il nome l'arcipelago delle cosiddette Curzolane, vale a dire un gruppo di isole dalmate centro-meridionali formato dalla stessa Curzola, Lesina, Lissa e Lagosta.

La città omonima ne è il capoluogo, tra gli altri centri da menzionare Lombarda, Blatta e Vallegrande, per una popolazione complessiva dell'isola di 17.038 abitanti nel 2001.

Situata nel basso Mare Adriatico gode di un clima tipicamente mediterraneo con temperature miti anche in inverno.

Tra i palazzi di Curzola sono degni di menzione la cattedrale, di stile romanico-gotico e dedicata a San Marco, e la Porta Meridionale che dà accesso al centro storico, con a fianco la torre Veliki Revelin (Rivellin Grando).

I primi abitanti furono i Greci che la chiamarono “Korkyra Melaina” (Korcula nera) per via dei fitti boschi.
gabriel

Istria, la più grande penisola del Mar Adriatico


E' la più grande penisola del Mare Adriatico (superficie: circa 3.600 km²). Il nome derivebbe dall'antico popolo degli Istri o dal latino Hister, cioè Danubio, a indicarla come regione del confine danubiano.

La maggior parte dell'Istria appartiene attualmente alla Croazia. Una piccola parte, che comprende le città costiere di Isola D'Istria (Izola), portorese (Portorož), Pirano (Piran) e Capodistria (Koper), rientra invece nel territorio della Slovenia. Una parte minima della penisola (limitata all'incirca ai territori del comune di Muggia) si trova in territorio italiano.

La costa occidentale dell'Istria è lunga 242,5 km e con le isole 327,5 km. La costa orientale è lunga 202,6 km e con gli isolotti raggiunge i 212,4 km. La lunghezza totale della costa è 445,1 km (la costa frastagliata è lunga il doppio della rete stradale).



Lovrijenac


Posizionata su una rupe di 37 m, la fortezza di Lovrijenac fa la guardia alle mura di Dubrovnik. Edificata in pietra bianca con pianta triangolare (causa della morfologia della roccia) nel XI sec. divenne famosa nei tre secoli successivi. Proteggeva il porto di Kalarinja con 10 cannoni, tra cui il famoso Guster di I. Rabljanin. Un muro esterno di spessore di 12 m (quelli verso la città sono sotto il metro) protegge un cortile quadrangolare. Ora la fortezza è sede di rappresentazioni teatrali.

Dubrovnik-La Perla dell'Adriatico


Questa città ha una lunghissima tradizione turistica ed è pronta a rispondere anche ai visitatori più esigenti.
La città di musei e di festival, la città di taverne e di ristoranti con il mite clima mediterraneo e con paesaggi stupendi veramente conferma la frase del famoso scrittore irlandese Bernard Shaw: "Coloro che cercano il Paradiso Terrestre devono venire a vedere Dubrovnik". Dovrete venire a Dubrovnik per accertarvi della veridicità di questa frase. Spiagge: di roccia, di cemento, di ghiaia, di sabbia.

Il festival estivo di Dubrovnik - una vastissima scelta di manifestazioni si specchia, nel miglior modo, nell'atmosfera particolare del Festival estivo di Dubrovnik. Durante calde sere estive con spettacoli e concerti all'aperto tutta la città; diventa un incantevole palcoscenico!

Gran parte del fascino di Dubrovnik risiede nella città vecchia o Stari Grad, con le sue piazze pavimentate in marmo, le ripide vie acciottolate, le case alte, i conventi, le chiese, i palazzi, le fontane tutti realizzati con la stessa pietra da costruzione di colore chiaro. Nel 1991 Dubrovnik ha subito pesanti bombardamenti ma è stata in gran parte restaurata.

Le mura vennero realizzate fra il XIII e il XVI secolo e ancora oggi sfidano il tempo. Costituiscono probabilmente la cinta muraria più bella del mondo e sono lunghe oltre 2 Km. Raggiungono un'altezza di 25 metri e lungo il loro perimetro presentano 16 torri. Oggi le mura sono visitabili e pagando un biglietto d'ingresso si possono percorrere interamente. Dalle mura si ammira una vista assolutamente impareggiabile e con tutta probabilità la passeggiata lungo i bastioni costituirà uno dei momenti salienti della vostra visita a Dubrovnik.

La Placa è la bellissima via pedonale di Dubrovnik che si estende dalla Porta Pile fino alla Torre dell'Orologio. Appena entrati dalla Porta Pile potrete ammirare l'antico monastero francescano, al cui interno c'è una farmacia che è in esercizio dal 1391. Proseguendo si arriva alla Chiesa di San Biagio, patrono della città, un incantevole edificio in stile barocco italiano, ed il gotico Palazzo del Rettore, costruito nel 1441. Di fronte al palazzo ogni mattina viene allestito un mercatino all'aperto.

Se desiderate crogiolarvi al sole a Dubrovnik non ci sono spiaggie, se non una piccola area nella parte a Sud. Vi consigliamo l'Isola di Lokrum, situata proprio di fronte alla città. Si raggiunge facilmente con delle imbarcazioni che partono dal vecchio porticciolo l'isola è dichiarata parco nazionale e troverete un giardino botanico, le rovine di un monastero benedettino, e un acua assolutamente cristallina. L'isola è meta di naturalisti.




Reblog this post [with Zemanta]

Croazia: cultura, tradizioni, usanze, usi e costumi.


Le regioni che comprendono la Croazia sono storicamente divise, tanto che le arti nazionali sono un mix di componenti indigene e straniere. La costa dalmata è stata a lungo connessa all’Italia e l’architettura romana è ancora visibile in Dalmazia.

Spalato, per esempio, ospita i resti del palazzo di Diocleziano, mentre a Pula si trovano le rovine di un anfiteatro romano. Nella Croazia meridionale la città di Dubrovnik è caratterizzata da mura medievali e fortificazioni; essa è stata città-stato indipendente fino al IX secolo.

La Cromia, come parte dell’impero austro-ungarico, conserva molto dell’arte e della letteratura dell’impero stesso.
La musica folkloristica croata è rimasta collegata alle radici, con stili che differiscono enormemente tra la Dalmazia e le altre regioni.

La letteratura croata vanta come esponenti il tanto tradotto novellista, poeta, saggista, drammaturgo, opinionista e critico Miroslav Krleza (1893-1981) e il poeta lirico, saggista e traduttore Tin Ujevic (1891-1955), entrambi interessati la minaccia delle lotte sia psicologiche che sociopolitiche dell’uomo, sia a livello individuale che universale.

Il romanticismo nazionale croato è sintetizzato nelle monumentali sculture di Ivan Mestrovic, che lo scultore francese Rodin definì “il più grande fenomeno tra gli scultori”.

La versione yugoslava del comunismo permetteva una maggiore libertà di espressione e autonomia rispetto ai vicino stati socialisti. Il risultato è stato che la cultura croata è stata capace di svilupparsi accanto a quella occidentale e ha contribuito al progresso di quest’ultima negli ultimi 1000 anni.

In Croazia tutti i gruppi etnici parlano i dialetti del serbo-croato. Dal collasso della Yugoslavia nel 1991, il governo croato ha cercato di creare una lingua separata croata ufficiale.

Lo sport nazionale è il calcio, che insieme a pallavolo, pallanuoto e pallamano, conta un gran numero di sostenitori.

In Croazia la maggioranza della popolazione è cristiana, anche se ci sono minoranze di musulmani ed ebrei.

Cerca hotel in Croazia